martedì 31 maggio 2016
ULTIM'ORA: VIRGINIA RAGGI VINCE IL CONFRONTO IN DIRETTA CON GLI ALTRI CA...
ROBERTO FICO A OTTO E MEZZO ZITTISCE LA GRUBER! GUARDATE E DIFFONDETE!
UNA FURIA DI BATTISTA A DIMARTEDÌ! APPLAUSI DA TUTTI PER LUI! GUARDATE E...
SIETE IGNORANTI? BENE, ALLORA NON VI ACCORGERETE DI NULLA!
ULTIM'ORA Così Myrta Merlino lo ha demolito. Napolitano incastrato: le prove
"No, non è giusto riformare la Costituzione a colpi di maggioranza. Credo però che la riforma del titolo V operata dalla maggioranza del centrosinistra sia stata preceduta da consultazioni, in modo particolare con le Regioni, che erano interessate al federalismo. Anche se alla fine non ci fu accordo in sede politica. La legge di revisione costituzionale approvata di recente, e che è sottoposta a referendum confermativo, è stata invece davvero un colpo di maggioranza, non c' è stato nessun dialogo, nessun confronto, e io credo che in generale occorre cercare la più larga intesa per qualsiasi modifica della Costituzione". A parlare è Giorgio Napolitano in una intervista a Myrta Merlino il15 aprile 2006 ripresa e pubblicata ora sulFatto Quotidiano. Dieci anni fa, insomma, il presidente emerito della Repubblica allora senatore a vita commenta il referendum sulla riforma costituzionale di Berlusconi e Bossi. E si dice contrario.
Secondo Napolitano "non deve passare una eccessiva amplificazione dei poteri del Capo del Governo. Non deve passare una riduzione dei poteri del Presidente della Repubblica come figura garante della Costituzione e dei valori costituzionali e credo che non debba passare l'enorme pasticcio che si è combinato tra il Senato, più o meno battezzato federale e la Camera, che provocherebbe la paralisi del procedimento legislativo".
Fonte : http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11914891/giorgio-napolitano-intervista-myrta-merlino-referendum-costituzionale-fatto-quotidiano.html
SCANDALOSA ENNESIMA EPURAZIONE IN RAI
lunedì 30 maggio 2016
IL POPOLO NON HA IL PANE...DATEGLI LE BRIOCHES!
E IN REALTA' LO DISTRUGGONO ETTARO DOPO ETTARO.
LA GERMANIA ACCOGLIE I MIGRANTI (QUELLI RICCHI E QUALIFICATI) E PAGA ,ANZI FA PAGARE A TUTTI NOI UN ACCORDO CON UN REGIME FASCISTA PER RISPEDIRE GLI ALTRI E METTERLI IN LAGHER ,TANTO CARI AI TEDESCHI.
IL PREMIO NOBEL PER LA PACE,CHE VISITA IL GIAPPONE E NON CHIEDE SCUSA PER LE VITTIME DI DUE BOMBE NUCLEARI SGANCIATE A GUERRA FINITA;E PARLA DI PACE E DI RIDUZIONE DELLE TESTATE NUCLEARI (PER GLI ALTRI PERO') TANTO LE SUE NON LE TIENE NEANCHE SOLO IN AMERICA...NE TIENE TIPO 80 A SIGONELLA IN ITALIA DOVE UN BURATTINO EGOICO GIOCA A FARE IL POTENTE COL CULO DI QUELLI CHE NON L'HANNO VOTATO.
SI SIGNORI...FANNO IL BELLO ED IL CATTIVO TEMPO...E NON IMPORTA SE LI ABBIAMO VOTATI O NO...IN FRANCIA PER ESEMPIO A SEGUITO DEGLI SCONTRI CHE INFIAMMANO LE CITTA' , PER VIA DEL COLPO DI MANO DELLO STATO CHE HA APPROVATO LA LEGGE SUL LAVORO , HOLLANDE SI PERMETTE DI DIRE CHE NON SI PIEGHERA' AI MANIFESTANTI....MA SIAMO AL MONDO ALLA ROVESCIA?!O SIAMO NOI CHE ABBIAMO PERSO LA LUCIDITA' DI CHIAMARE LE COSE COL LORO NOME?
QUANDO LA GENTE NON HA VOCE IN CAPITOLO ED I POTENTI RIDONO E DICONO CHE TUTTO VA BENE MI TORNA IN MENTE L'EPISODIO DI MARIA ANTONIETTA CHE SENTENDO CHE IL POPOLO NON AVEVA PIU IL PANE RISPOSE DI DARGLI LE BRIOCHES.
NON E' RENZI IL PROBLEMA...O PER LO MENO NON E' SOLAMENTE LUI MA UN'INTERA GENERAZIONE DI POLITICI CORROTTI E SUDICI NELL'ANIMA CHE PUR DI STARE SOTTO I RIFLETTORI DIMENTICANO CHE SE STANNO LI' NON LO DEVONO A DIO
MA A GLI UOMINI E SOLO A LORO DEVONO RENDERE CONTO DELLE PROPRIE AZIONI.
#MUOS
#TTTP
#POVERTA'
#JOBACT
#MES
#EURO
#CAMBIAMENTOCLIMATICO
#BANCHE
CARLO TOSCANO
GRANDIOSO PELU' ATTACCA RENZI
ULTIM'ORA LA RAGGI SUPERA ANCHE RENZI IL M5S SUPERA IN TUTTO IL PD...
Specchio, specchio delle mie brame, sono ancora io il più bello del reame delle tv? No, caro Matteo Renzi. Eri il più bello del reame tv: imperversavi solo tu in ogni tg e trasmissione. Ma per la prima volta in questo mese di maggio 2016 Pd, governo e premier se la devono vedere con un avversario alla pari e in qualche caso addirittura davanti: il Movimento 5 stelle. I dati dell’Authority delle telecomunicazioni segnalano quel che mai era avvenuto finora: il partito di cui è garante Beppe Grillo supera e non di poco il Pd nel tempo di parola (interviste e dichiarazioni), sia sul Tg1, che sul Tg2 e perfino sul Tg3. Il fascino di Matteo è stato scalzato da quello della candidata sindaco del M5s a Roma, Virginia Raggi. E così è avvenuto lì il sorpasso fra il 9 e il 22 maggio scorso. Stessa cosa a dire il vero non viene registrata su nessuno dei telegiornali Mediaset, ancora fedelissimi al Pd come primo partito, al suo premier e al suo governo: sulle tv del biscione -in un periodo particolare in cui i radicali di solito assenti ottengono l’11,49% per la morte di Marco Pannella– il Pd ottiene il 20,56% degli spazi informativi, a cui aggiunge il 9,85% dello stesso Renzi come premier, e l’8,91% ottenuto dai membri di governo. M5s è invece al 10,99%, sotto Forza Italia che raggiunge il 13,71%, ben distante comunque dal Pd.
In Rai invece il ciclone Raggi ha aperto una breccia, accompagnata naturalmente dai leader del direttorio che l’appoggiano. Nel periodo da par condicio sul Tg1 M5s ha ottenuto il 18,55% degli spazi, ben sopra il 12,26% del Pd (che poi recupera con Renzi premier e ministri). Sul Tg2 vittoria sempre grillina, ma di una incollatura: 16,18% contro 16,01%. Stessa cosa sul Tg3, ed è quasi una notizia: M5s al 16,95% contro Pd al 16,44%. In tutti questi casi sommando le presenze di Renzi e dei suoi ministri su temi istituzionali il rapporto cambia. Però è la prima volta che arriva il ribaltone nel confronto fra i partiti (il governo avrebbe comunque diritto a un terzo degli spazi come presenza istituzionale, secondo la par condicio), e la Raggi ha davvero consentito la svolta.
Il primo ad essersene accorto facendo la solita domanda allo specchio magico come nelle favole deve essere proprio lo stesso premier. Che non si fida più dei controlli della Autorità di garanzia. Vuole vedere lui direttamente. Così il 25 maggio scorso la presidenza del Consiglio dei ministri ha assegnato dopo regolare gara alla Cedat 85 srl un proprio personale “servizio di monitoraggio televisivo”, per capire chi gli ha davvero tolto lo scettro di re delle tv pubbliche e private. Il controllo durerà un anno e sarà pagato 13,934 euro al netto dell’Iva. Naturalmente dai contribuenti italiani…
Fonte:
http://www.liberoquotidiano.it/news/505/11914303/Matteo-non-e-il-piu-bello.html
DIECI MILIONI DI VITTIME ALL'ANNO?QUELLO CHE SUCCEDERA' SE NON CHIEDIAMO DI AGIRE
LA PLASTICA BIODEGRADABILE? NON SI BIODEGRADA...
Fonte:RINNOVABILI.IT
sabato 28 maggio 2016
BOOM DI BATTISTA UMILIA BERSANI IL PD STA GIOCANDO CON LA PELLE DEGLI ITALIANI...
BOOM!LA PICERNIO NON PUÒ VIVERE E GUADAGNA 20MILA EURO AL MESE E NON RIESCE A ...
ULTIM'ORA Renzi "spennato", un grosso guaio. Gli arriva una cartella pazza di Equitalia: e ora..
"Ho appena ricevuto un messaggio da mia moglie. Dice che mi è arrivata una cartella di Equitalia da pagare". Così Matteo Renzi al G7, in uno scambio coi colleghi subito dopo il termine dei lavori. "Devo pagare duemila euro!E sa perché? Mi sono perso una multa, dovevo pagarla ma l'ho smarrita. Mia moglie me l'aveva data da pagare, ma io l'ho persa e poi me ne sono dimenticato. Ora mi tocca tirar fuori duemila euro ad Equitalia per una contravvenzione di tre anni fa", aggiunge un po' rassegnato.
Il punto, però, è che Renzi non si sente "in colpa" col Fisco. Anzi, tutt'altro. Come molti vessati da Equitalia e affini, anche il premier, ora, si sente vessato. "Erano i giorni dell'incarico con le riunioni, gli incontri al Quirinale - ha aggiunto coi colleghi -. Mi è proprio passata di mente e non l'ho nemmeno cercata". Una distrazione, che conta carissima. E il premier non si fa sfuggire l'occasione per spostare l'attenzione del problema: "Ecco - afferma mentre, stando al racconto de Il Messaggero, il portavoce Filippo Sensi provava a dissuaderlo -, dovrei spiegare perché occorre riformare Equitalia su Facebook proprio partendo da questa storia". Poi ci ripensa: "No, meglio di no. Meglio non farlo, perché altrimenti sai che dicono!Comunque la riforma di Equitalia va fatta. Basta con queste cartelle. Le tasse e le multesi devono pagare con un clic, un sms".
Riforma in vista? Possibile. Renzi, almeno a parole, annuncia de facto di voler riformare Equitalia: si pagherà con un messaggino, oppure online. Dopo essere rimasto scottato in prima persona, nella testa del premier balena l'idea di mettere mano all'ufficio pubblico meno amato dagli italiani. Tanto che, pochi giorni fa, aveva affermato: "Al 2018 Equitalia mi sa che non ci arriva mica". Un caso?
Fonte : http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11913904/matteo-renzi-cartella-pazza-riforma-equitalia.html
venerdì 27 maggio 2016
Restitution Day, M5S risparmia 16 milioni di euro: confluiti nel fondo per il microcredito
A un anno dal primo finanziamento erogato attraverso il fondo di garanzia dei Cinquestelle, attivato grazie a un loro emendamento alla Legge di Stabilità, il M5s ha celebrato la "festa del microcredito" al Senato. L'appuntamento coincide con il quinto Restitution Day (42 milioni di finanziamenti elettorali rifiutati). "Non diciamo che con gli oltre 60 milioni risparmiati stiamo cambiando il Paese, ma con la nostra iniziativa ispireremo il cambiamento", ha affermato Luigi Di Maio.
TGCOM24 POLITICA
RESTITUTION DAYBEPPE GRILLOMOVIMENTO 5 STELLEPALAZZO MADAMALUIGI DI MAIO
27 MAGGIO 201615:07
Restitution Day, M5S risparmia 16 milioni di euro: confluiti nel fondo per il microcredito
Festa al Senato a fronte delle 1.852 pratiche accolte per le Piccole e medie imprese. Di Maio: "Noi non diciamo che abbiamo cambiato il Paese, ma che ispireremo il cambiamento"
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Restitution Day, M5S risparmia 16 milioni di euro: confluiti nel fondo per il microcredito
A un anno dal primo finanziamento erogato attraverso il fondo di garanzia dei Cinquestelle, attivato grazie a un loro emendamento alla Legge di Stabilità, il M5s ha celebrato la "festa del microcredito" al Senato. L'appuntamento coincide con il quinto Restitution Day (42 milioni di finanziamenti elettorali rifiutati). "Non diciamo che con gli oltre 60 milioni risparmiati stiamo cambiando il Paese, ma con la nostra iniziativa ispireremo il cambiamento", ha affermato Luigi Di Maio.
Da dove arrivano i 16 milioni di euro - Il denaro risparmiato deriva da dimezzamenti dell'indennità e restituzione di parte della diaria, oltre all'impegno a restituire l'indennità di fine mandato e al rifiuto delle indennità per le cariche aggiuntive. "A fronte delle 1.852 pratiche di microcredito accolte, allo stato attuale, solo 1 azienda è inadempiente. Il microcredito è partito lentamente ma oggi conta una media di 300 operazioni al mese. 10-14 domande al giorno con punte massime di 37. Si stima in base a questa tendenza che per la fine del 2016 avremo superato i 4.000 microcrediti", si legge sul blog di Beppe Grillo.
Depositato un disegno di legge sui tagli degli stipendi - "Noi a differenza degli altri partiti non abbiamo aspettato una legge ad hoc", è scritto. Ma "se lo facessero tutti i partiti potremmo risparmiare e reinvestire nell'economia 300 milioni di euro ogni legislatura. Aspettare che i partiti ci seguano di loro spontanea volontà è inutile. Quindi abbiamo presentato a Grasso e Boldrini la nostra proposta per il taglio degli stipendi di tutti i parlamentari. Ora non hanno più scuse".
Di Maio: "Con i tagli degli stipendi si risparmierebbe di più che con la nuova riforma" - Infine stoccata del vicepresidente della Camera pentastellato a Matteo Renzi: "Non tollero sentir dire il premier che la sua riforma costituzionale è la più grande riduzione della spesa pubblica della storia della Repubblica. Se tutti i parlamentari si tagliassero gli stipendi come facciamo noi si risparmierebbero 300 milioni di euro: significa 4 volte i risparmi della riforma costituzionale, e senza stravolgere la Costituzione".
"Pd da ricovero parla di Italicum quando ci sono 2 mln di famiglie senza lavoro" - "Mi sembra surreale che in un momento così difficile per il Paese, in cui abbiamo due milioni di famiglie senza lavoro e la produzione industriale sta calando, il maggiore partito di governo parli di legge elettorale: è da ricovero", sottolinea Luigi Di Maio a margine del Restitution Day. "E' un'arma di distrazione di massa", conclude.
ULTIM'ORA!! Luigi De Magistris fa il grillino: "Governerei con il M5S"
Dopo aver attaccato a spada tratta Matteo Renzi, Luigi De Magistris fa il grillino e tende la mano al Movimento Cinque Stelle.
"Noi abbiamo bisogno del sostegno, del contributo, del pungolo critico di quel movimento a cui guardo con rispetto e con cui mi piacerebbe governare insieme per i prossimi anni", ha detto all'Ansa il sindaco di Napoli De Magistris che da tempo sostiene di "parlare e rivolgersi" anche all’elettorato 5 Stelle "non con la propaganda, ma con i fatti", in particolare per quanto riguarda l’acqua pubblica, inceneritori e discariche e più in generale l'onestà. "Temi a cui, spiace dirlo, ma anche sindaci 5 Stelle non hanno dato seguito", sostiene Giggino, "Perché li dove governano non è stato attuato il referendum sull’acqua, hanno mantenuto inceneritori e sono stati toccati dalla questione morale.Invito Brambilla a non usare lo stesso frasario di Valente e Lettieri perché lo considero diverso: lui non è un uomo del sistema, ma se utilizza gli stessi dati falsi e la stessa propaganda evidentemente anche lui ha pochi argomenti a cui appigliarsi".
ULTIM'ORA! VIETATE LE BRUTTE NOTIZIE E PROGRAMMI SGRADITI DA RENZI NELLA RAI!! FARABUTTO!
SCANDALO INP SCOPERTO CHI EVADE CONTRIBUTI !
***ULTIM'ORA***CLAMOROSO CAOS FORZA ITALIA BERLUSCONI CAMBIA ROTTA ...
Alfio Marchini non decolla. Il candidato cheForza Italia ha scelto al posto di Guido Bertolaso non andrà al ballottaggio a Roma. La doccia fredda per Silvio Berlusconi, riporta Repubblica, è arrivata ieri quando i suoi consulenti di fiducia gli hanno comunicato che Giorgia Meloni, sostenuta da Matteo Salvini, sfiderà il renziano Roberto Giachetti .
Per questo, il Cavaliere avrebbe già messo le mani avanti: qualora la leader di Fdi dovesse passare il primo turno, "chiaramente saremmo dalla sua parte e voteremmo per un partito di destra che sarà nostro alleato per il futuro in tutta Italia" ha detto a Porta a porta. Poi ha cercato di correggere il tiro: "È un'ipotesi che non voglio prendere neanche in considerazione perché sono convinto che Marchini andrà al ballottaggio". Ma tanto è bastato per seminare il panico dentro Forza Italia.
FONTE : Liberoquotidiano.it
ULTIM'ORA RENZI UMILIATO DA MASSIMO CACCIARI SEI UN FALLIMENTO....
"Abbiamo provato a riformare le istituzioni per quarant'anni, e non ci siamo riusciti. La strada della grande riforma sembra un cimitero pieno di croci, i nostri fallimenti. Adesso Renzi forza, e vuole passare. Chi ha fallito si ribella".Massimo Cacciari in una intervista aRepubblica dice che voterà Sì al referendum costituzionale, anche se la riforma è "maldestra". Spiega il filosofo: "Non abbiamo la faccia per dire no a una riforma dopo aver buttato via tutte le occasioni di questi quattro decenni. Non siamo riusciti a costruire nulla di positivo dal punto di vista della modernizzazione del sistema: niente di niente".
La riforma del governo Renzi "è vero che punta sulla concentrazione del potere, ma la realtà è che si tratta di una riforma modesta e maldestra. La montagna ha partorito un brutto topolino". Ma non ci sono alternative: "Voterò sì, per uno spirito di responsabilità nei confronti del sistema. Penso che si possa essere apertamente critici e sentire questa responsabilità repubblicana".
E se c'è una cosa che ha sbagliato Renzi, continua Cacciari è di aver personalizzato il referendum, "legandolo alla sua sorte. Unerrore capitale. Penso che lo abbia capito ma ormai non possiamo far finta di non vedere che la partita si è spostata, e si gioca tutta su di lui, da una parte e dall'altra: se mandarlo a casa oppure no. Ci siamo chiesti cosa succede dopo?". Ecco cosa succede: "Renzi va da Mattarella, chiede le elezioni anticipate e le ottiene. Poi resetta il partito purgandolo e lancia una campagna all'insegna del sì o no al cambiamento, con quello che potremmo chiamare un populismo di governo. Votiamo col proporzionale, con questo Senato, e non otteniamo nulla, se non una lacerazione ancora più forte del campo: è davvero quello che vogliamo?".
Fonte : http://www.liberoquotidiano.it/news/politica/11913475/Massimo-Cacciari--piroetta-su-Renzi.html
giovedì 26 maggio 2016
BOMBA DI MAIO: GUARDATE COSA HA DETTO IL NOSTRO LUIGI DI MAIO OSPITE A V...
Il governo vuol legalizzare la cannabis: "Legge entro l'estate
VERGOGNOSO! L'AMICO DI RENZI BECCATO! POCO FA A ROMA LO HANNO TROVATO...
Il piddino Boccadutri, quello della leggina truffa con la quale i partiti hanno intascato milioni di euro di rimborsi pubblici senza alcun controllo, prima di parlare del MoVimento 5 Stelle deve sciacquarsi la bocca e soprattutto dire quanti soldi il Pd ha preso da Buzzi e dagli scagnozzi di Mafia Capitale: aspettiamo da anni la risposta. Toc toc. C'è nessuno?
Boccasporcadutri oggi ha mentito affermando che il bilancio del MoVimento 5 Stelle è falso perchè non ci sono entrate nè uscite. Il MoVimento 5 Stelle ha rinunciato a 42 milioni di euro di finanziamenti pubblici, non ruba soldi ai cittadini tramite il finanziamento pubblico o la truffa del 2 per mille o tramite le donazioni di boss sotto chiave. Il MoVimento 5 Stelle si basa sulle piccole donazioni volontarie di migliaia di attivisti e cittadini. Tutti gli eventi e le campagne del MoVimento 5 Stelle sono state sempre fatte tramite comitati ad hoc le cui spese sono sempre state rendicontate pubblicamente online e depositate alla Corte dei Conti. In maniera trasparente.
Non sappiamo nulla invece dei soldi delle fondazioni legate al Pd e dei soldi che Buzzi ha dato al Pd. Boccasporcadutri ci aggiorni.
VIDEO PIRATA! INVECE DI LAVORARE FA LE PAROLE CROCIATE! GUARDATE E DIFFO...
SCOPERTI POSSIBILI BROGLI ELETTORALI
Cosa significa questo? Certezza dell'impunità: nessuno, cittadini in testa, avrebbe avuto da ridire. Perché ce lo chiede l'Europa. Come spiegare il fatto che solo al secondo turno siano emersi qualcosa come 145.222 voti nulli? Semplice, non lo si spiega. Ma vi rendete conto che, in base a questi numeri e alla base elettorale totale austriaca, il riconteggio in un regime democratico è automatico? E infatti doveva essere così, perché se non ci avete fatto caso, quando lunedì pomeriggio attorno alle 16:40 il ministro dell'Interno austriaco, Wolfgang Sobotka, si è presentato davanti alla stampa per annunciare il risultato, ha letto il foglio che era stato preparato per il riconteggio, avendo dato solo percentuali provvisorie e avendo chiuso secco il suo intervento con la frase: «Il risultato verrà annunciato mercoledì». È tutto certificato dai filmati televisivi, Paola Saluzzi su SkyTg24 aveva la faccia di chi aveva appena visto un fantasma. Insomma, era riconteggio, ma dopo pochi, imbarazzati istanti, ecco che invece si dichiara che Alexander Van der Bellen ha vinto con circa 31mila voti di scarto. Nemmeno in una Repubblica centrafricana succedono cose simili.

E la reazione dell'Fpo, i famosi nazisti contro cui era stata messa in campo una cortina sanitaria mediatica degna delle SS? Hanno confermato la sconfitta quando ancora Sobotka non aveva parlato, accettando per buone le indiscrezioni di stampa su fonti del ministero dell'Interno - ma guarda un po' - che davano il verde come vincitore. Ora, ditemi voi: hai perso l'occasione storica di andare al potere per 31mila voti con evidenti brogli e non chiedi nemmeno il riconteggio? E questi sarebbero i pericolosi nazisti, l'ultra-destra da cui l'Europa sia è salvata per "miracolo"? Ma fatemi ridere: svegliatevi! È una colossale presa per i fondelli: fino al referendum sul Brexit del 23 giugno prossimo, nessuno può scomodare il manovratore.
L'Austria non diventa il Quarto Reich, casualmente l'Eurogruppo garantisce più soldi del previsto alla Grecia e anche l'alleggerimento del debito senza che Schaeuble ponga il veto, l'Italia si vede garantita la stessa flessibilità che ci darà il colpo di grazia con la Legge di stabilità per il 2017, la Germania da qualche tempo è silente su sforamenti e comportamenti non austeri, la Spagna si avvia a una nuova tornata elettorale (26 giugno) già sapendo che non usciranno vincitori e che sarà l'ingovernabilità l'unica certezza, ma il suo spread resta piatto come l'encefalogramma di chi crede che in Austria sia regnata la legalità elettorale. George Orwell non è arrivato ad azzardare tanto, ma ci siamo in pieno: ci hanno lobotomizzato a livello civile e umano, siamo pecore, lasciamo passare elezioni truccate come se nulla fosse, non un giornale che abbia scritto una riga. Ci facciamo togliere diritti ogni giorno senza dire nulla, basta poter guardare "Gomorra" il martedì sera, salvo poi condannare la criminalità organizzata su Facebook e cambiare lo smartphone ogni sei mesi, magari a rate con il credito al consumo. Che brutta fine stiamo facendo, stiamo arrendendoci senza nemmeno combattere. O forse no, qualcuno che ancora la pelle la vende a caro prezzo pare che ci sia in queste ore.
In Francia, dopo un mese di scontri e centinaia di fermati, il premier Manuel Valls ha dichiarato che «il governo non arretra» di fronte agli scioperi che stanno paralizzando il Paese, con le raffinerie occupate e i distributori di benzina a secco. È guerra senza sosta Oltralpe sulla nuova legge sul lavoro, la versione transalpina del Jobs Act, sindacati e lavoratori non si arrendono a una brutta legislazione imposta dal governo senza passare dal voto del Parlamento: e in Francia non scherzano con gli scioperi, se serve usare le mani, lo fanno. Hanno tutto il mio rispetto e la mia solidarietà, almeno non stringono da soli il cappio che hanno attorno al collo.
Vi ricordate però cosa scrissi dopo gli attentati di Parigi? Che lo stato di emergenza che Hollande corse a firmare direttamente dallo Stade de France, prima ancora che si compiesse la strage del Bataclan (era casualmente già pronto), serviva per avere mano libera a livello politico e sociale, non per i terroristi. Detto fatto, quando la manifestazioni a Parigi cominciavano a diventare troppe, troppo partecipate e spesso violente, rinnovo dello stato di emergenza e divieto di manifestare in suo ossequio.
Sapete com'è avvenuta questa operazione sul finire della scorsa settimana? Con il voto di 68 parlamentari in aula e 46 voti a favore, il 12% dell'Assemblea. La chiamano democrazia, un po' come quella austriaca dello scorso weekend. Se i lavoratori delle raffinerie non cederanno, quella legge che garantisce al presidente poteri illimitati, verrà utilizzata per sgomberare forzatamente le fabbriche e tacciare il dissenso a colpi di manganello e idranti. Tanto lo prevede la Costituzione, in cui è stata inserito lo Stato di emergenza: e chi si permette di andare contro la Costituzione, a parte Renzi e Verdini?
Sapete qual è uno degli slogan più frequenti tra gli scioperanti francesi, sentito con le mie orecchie a France2? Nous ne ferons pas la fin de l'Italie, non faremo la fine dell'Italia. Perché siamo ridotti male? Certamente non siamo messi bene, ma, forse, anche perché abbiamo dei sindacati capaci solo di difendere le rendite di posizione e i privilegi di chi non fa nulla dalla sera alla mattina, mentre i diritti dei lavoratori veri vengono calpestati allegramente, salvo minacciare un'oretta di sciopero, magari al venerdì. Ma la pacchia sta finendo, lo ha certificato ieri l'Istat, che ha parlato di una battuta d'arresto per l'industria italiana, la quale a marzo ha registrato la peggior frenata dall'estate del 2013 con una contrazione del fatturato del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso e dell'1,6% su febbraio. In discesa anche gli ordinativi (-3,3%), che però, rispetto all'anno precedente, crescono dello 0,1%: sicuramente Renzi festeggerà questo dato.
A trainare il crollo è in particolare il comparto delle auto che scende del 6,5%, registrando la prima battuta d'arresto dal dicembre del 2013. Accidenti, abbiamo fatto ponti d'oro a Marchionne - il quale, invece, i ponti con l'Italia a Fca li ha fatti tagliare del tutto - e ora, come succede negli Usa e come vi dico da mesi, va in crisi proprio l'unico settore industriale che aveva tenuto, l'auto, grazie a incentivi di ogni genere che però non possono durare in eterno?
Vi piace questo mondo, questo stato delle cose? Bene, poi non lamentatevi però quando arriverà davvero il conto da pagare. Per amministrative e referendum state tranquilli, però: l'Austria insegna. Il conto vero arriverà con la Legge di stabilità per il 2017, quando i soldi e le coperture non ci saranno e allora verremo commissariati ufficialmente. Non manca molto, godetevi le ferie estive. Se potete farle.
Mauro Bottarelli
Fonte: http://www.ilsussidiario.net